La rivoluzione non è arrivata dal settore lapideo, ma da una collaborazione con chi affronta quotidianamente le condizioni più estreme: l'industria aerospaziale.

La tecnologia dei nanocoating nasce infatti da programmi di ricerca Dual Use Technology sviluppati in partnership con la NASA. L'obiettivo era creare rivestimenti capaci di sopravvivere alle condizioni più difficili immaginabili, inclusi sbalzi termici che vanno da -80 °C a +600 °C.

Da queste ricerche è nata una nuova generazione di trattamenti superficiali per il marmo: barriere molecolari invisibili, ma straordinariamente efficaci. Coating che non coprono, non plastificano, non alterano l’aspetto o il tatto della pietra.

Lavorano in uno spazio quasi inconcepibile: quello dei nanometri.

L’innovazione più efficace è quella che non si vede.

Lo strato protettivo nanotecnologico ha uno spessore compreso tra 200 e 500 nanometri — circa mille volte più sottile di un capello umano.

Per capirne le proporzioni: se una lastra di marmo fosse grande quanto un campo da calcio, il coating sarebbe sottile come un velo di carta da sigaretta.

Eppure, è proprio a questa scala impercettibile che la superficie cambia comportamento.

L’applicazione crea un reticolo molecolare che:

  • neutralizza l’azione delle sostanze acide
  • rende la superficie idrofobica e oleofobica
  • aumenta l’angolo di contatto dell’acqua e ne favorisce il distacco
  • ostacola l’assorbimento di oli, pigmenti e agenti organici
  • resiste a shock termici estremi, al gelo, all’irraggiamento solare, alla salsedine
  • non altera colore, porosità, lucentezza o tatto.

Non è una vernice. Non è una pellicola. Non è una resina.

È una modifica della superficie a livello nanometrico, che ne cambia il comportamento senza cambiarne la natura.

Mentre i trattamenti tradizionali per il marmo creano uno strato superficiale che "copre" la pietra (e inevitabilmente si consuma, si graffia, si degrada), i nanocoating premium penetrano nella struttura del materiale creando un legame chimico stabile. Non è una copertura: è un'integrazione molecolare.

Per anni, i trattamenti tradizionali — impregnanti, idro-oleorepellenti di alta gamma, cere tecniche, sigillanti — hanno rappresentato e rappresentano tuttora le soluzioni migliori in moltissime applicazioni. Hanno permesso di proteggere marmi e pietre naturali in progetti residenziali, hospitality, retail e nautica con risultati eccellenti.

Questa nuova generazione non nasce per sostituirli. Nasce per ampliare le possibilità, rispondendo a esigenze emerse negli ultimi anni:

  • finiture sempre più opache, molto più sensibili agli acidi
  • marmi bianchi richiesti in contesti ad alto utilizzo
  • yacht con superfici esposte a condizioni ambientali estreme
  • spa e bagni hammam da pulire con detergenti molto aggressivi
  • richiesta di manutenzione ridotta al minimo.

I nanocoating non cancellano il passato: ne raccolgono l’eredità e la portano oltre, coprendo zone d’uso in cui prima erano necessari compromessi importanti.

«Per Marmi Vrech, l'importanza dei trattamenti superficiali ha sempre avuto un ruolo fondamentale», spiega l'azienda. «Lavorando un materiale straordinario come la pietra naturale, ma al tempo stesso soggetto a diverse problematiche, abbiamo da sempre ricercato il trattamento capace di proteggerla al meglio e di garantire al cliente massima efficacia e durata nel tempo.»

“Come possiamo preservare l’identità del marmo, eliminandone le vulnerabilità?”

La risposta è arrivata attraverso un lavoro sistematico:

  • test su marmi chiari e scuri, calcarei e silicei, levigati e opachi
  • verifiche di resistenza a limone, vino, detergenti acidi, cosmetici
  • esposizioni a cicli termici, irraggiamento UV e salsedine
  • valutazioni estetiche e tattili post-applicazione.

 

«Dopo molti anni di studio e sperimentazione, abbiamo individuato soluzioni di trattamento che offrono elevate garanzie di performance: trattamenti permanenti che, se accompagnati da una corretta manutenzione, possono rappresentare la risposta definitiva a molte criticità, permettendo inoltre un notevole risparmio in termini di interventi correttivi.»

 

Abbiamo selezionato solo quelle tecnologie che soddisfano criteri che consideriamo imprescindibili:

  • permanenza reale nel tempo
  • totale invisibilità
  • assenza di variazioni di colore
  • nessuna plastificazione della superficie
  • compatibilità con pietre anche molto porose
  • resistenza superiore a qualunque trattamento tradizionale oggi disponibile.

In ogni progetto, il nostro approccio rimane pragmatico: non applichiamo un trattamento se non è davvero la soluzione migliore per quella specifica pietra, finitura o destinazione d’uso. Ogni intervento viene valutato caso per caso, perché anche il trattamento più avanzato funziona solo se è compatibile con la materia e con il contesto. Il nostro lavoro non è promettere l'impossibile, ma trovare — quando esiste — il ciclo di trattamento più efficace e duraturo.

Prestazioni certificate e garanzie di durata

A differenza di altri trattamenti disponibili sul mercato, i nanocoating utilizzati da Marmi Vrech sono supportati da un solido sistema di certificazioni.

 

Si tratta di rivestimenti permanenti, non a base di resine, non filmogeni e non alteranti per il substrato.

Le prestazioni includono:

  • resistenza a corrosione, abrasione, usura e agenti di pulizia
  • elevata resistenza ai raggi UV e agli agenti atmosferici
  • resistenza a liquidi caldi e freddi
  • proprietà batteriostatiche
  • caratteristiche anti sticking, anti finger ed easy-to-clean
  • stabilità a temperature estreme (da -80 °C a +600 °C)
  • resistenza alla salsedine.

I trattamenti sono certificati secondo le normative UNI, EN e ISO vigenti, e testati da istituzioni di ricerca qualificate come l'Università degli Studi di Trieste – Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche.

Per le applicazioni in cucina dispongono anche della certificazione MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con Alimenti), garanzia di sicurezza per le superfici destinate alla preparazione di cibi.

Alcune formulazioni, integrate con tecnologia fotocatalitica, offrono anche proprietà antibatteriche e antivirali, particolarmente apprezzate in ambienti wellness e hospitality.

Cosa cambia concretamente nei progetti: nuovi scenari per architetti e contractor

L’impatto di questi trattamenti non si limita alla manutenzione: apre scenari progettuali che fino a ieri erano considerati imprudenti o impossibili.

 

Nautica e superyacht:

  • Superfici esposte a salsedine, oli, creme solari, residui organici risultano molto più stabili.
  • I marmi chiari smettono di essere una scelta rischiosa per ponti, aree lounge e zone wellness.
  • Il rischio di macchie permanenti e opacizzazioni si riduce drasticamente.

Residenze di lusso:

  • Pavimenti chiari in ingresso senza il terrore che si sporchino.
  • Marmi bianchi in cucine dove si vive davvero, non solo da fotografare? Sono possibili, senza ansia.
  • Bagni padronali con pietre delicate stabili nel lungo periodo.
  • Finiture opache che non si lucidano accidentalmente.

Hospitality e wellness:

  • Lobby in marmo bianco ad altissimo traffico con meno manutenzione quotidiana.
  • Piani bar che non temono limoni e cocktail acidi.
  • Spa dove oli ed essenze non compromettono le superfici.
  • Hammam, docce emozionali con superfici protette dai detergenti chimici e dall’umidità costante.

Outdoor e facciate:

  • Protezione UV, anti-smog, anti-pioggia acida.
  • Pietre chiare che restano chiare anche in ambienti costieri o urbani.

Oltre la protezione: i vantaggi sistemici

La resistenza alle macchie e agli acidi è solo la parte più visibile. Ma i nanocoating incidono su tutto il ciclo di vita del materiale:

  • Pulizia semplificata: Le superfici trattate respingono lo sporco a livello molecolare: la manutenzione quotidiana richiede meno prodotti, meno tempo, meno fatica. Il tempo delle operazioni di pulizia può ridursi fino al 75%.
  • Manutenzione ridotta: I dati sul campo mostrano riduzioni fino al 70% negli interventi di manutenzione ordinaria, con un impatto diretto sui costi di gestione. Questo contribuisce ad ammortizzare più rapidamente l’investimento iniziale.
  • Protezione dall’invecchiamento: La schermatura dai raggi UV limita ingiallimenti e degradi, fondamentale per outdoor e grandi superfici esposte alla luce naturale.
  • Resistenza all'usura: Mentre i trattamenti tradizionali si consumano con il calpestio e richiedono ri-applicazioni periodiche, i coating nanotecnologici mantengono le loro proprietà praticamente inalterate nel tempo.
  • Sostenibilità economica: Nei progetti ad alto utilizzo, la combinazione di minore manutenzione e maggiore durabilità si traduce in un beneficio economico complessivo nel breve–medio periodo, rendendo questi trattamenti una scelta tecnicamente ed economicamente strategica.

La libertà di osare: nuove frontiere progettuali

C'è un effetto collaterale particolarmente interessante di questa rivoluzione tecnologica: la liberazione creativa.

Gli architetti che sognavano un Calacatta Oro per la cucina di uno yacht ma si auto-censuravano per prudenza. I designer che avrebbero voluto un marmo rosa per il bagno padronale ma temevano le macchie di calcare. I contractor che declinavano specifiche tecniche troppo rischiose per tutelare la propria reputazione.

La domanda ora cambia: non è più “Possiamo permetterci di usarlo?”ma

“Ora che possiamo, come vogliamo usarlo?”.

I marmi decorativi più audaci – quelli con venature spettacolari ma notoriamente delicati – diventano opzioni praticabili. Le pietre a fondo chiaro, tradizionalmente considerate "pericolose" in contesti intensivi, rientrano nella palette dei possibili.

Gli abbinamenti che un tempo sembravano azzardati diventano scelte progettuali legittime e sostenibili.

Un caso particolare è costituito dai marmi neri, che sono tra i più difficili da ripristinare in caso di micro-graffi, aloni o velature, soprattutto su finiture lucide.

Con i trattamenti nanotecnologici, anche queste pietre — tradizionalmente considerate delicatissime — acquisiscono una protezione molto più stabile nel tempo, riducendo sensibilmente l’insorgere di segni e opacizzazioni e mantenendo più a lungo la loro profondità cromatica.

L'expertise fa la differenza

Il mercato si sta popolando di proposte, ma non tutti i nanocoating sono uguali. La distanza tra un trattamento consumer e un sistema di coating derivato da ricerca aerospace è sostanziale.

Anche l’applicazione richiede competenze specifiche: preparazione della superficie, condizioni ambientali, tempi di catalisi, protocolli di controllo post-applicazione. Ogni variabile incide sulle prestazioni finali.

È per questo che Marmi Vrech non si limita a fornire materiale trattato, ma si propone come partner tecnologico per l'intero processo. Dalla selezione del marmo più appropriato per l'applicazione specifica, alla definizione del ciclo di trattamento più adatto, fino alla consulenza sulla manutenzione per preservare le prestazioni nel tempo.

L’azienda lavora con fornitori supportati da una ricerca costante e dalla collaborazione con istituzioni pubbliche, private e laboratori internazionali, per garantire tecnologie affidabili e sempre aggiornate.

Il marmo libera il suo potenziale

Quei marmi che gli architetti sognavano ma non osavano specificare. Quelle applicazioni che i contractor declinavano per prudenza. Quegli spazi dove la pietra naturale sembrava impossibile.

Oggi tornano sul tavolo del progetto.

Il marmo mantiene la sua natura, ma perde molte delle sue vulnerabilità.

Non è più una scelta tra bellezza e praticità: è una questione di quale bellezza si vuole realizzare, sapendo che la tecnologia è dalla tua parte.

Il futuro dei trattamenti marmo non è fatto di compromessi. È fatto di possibilità.