Come distinguere il marmo dal granito

Il modo più semplice per capire come distinguere il marmo dal granito è sicuramente quello dell’impatto visivo.

Il marmo si presenta come una superficie omogenea, con venature più o meno sottili che possono variare di intensità cromatica, mentre il granito si può riconoscere dalla composizione a grani.

Dal momento che il marmo (foto a lato) è una roccia metamorfica, ovvero nata da un processo di trasformazione dei suoi elementi dovuta alla temperatura e alla pressione, alla vista ci appare come una superficie prevalentemente omogenea, attraversata da venature più o meno sottili.

Il granito (foto sotto), invece, è una roccia ignea intrusiva che deriva dalla cristallizzazione della lava e la sua texture è caratterizzata da una grana che va da media a grossolana, con la presenza occasionale di microcristalli.

Inoltre, anche i nomi di queste due pietre naturali ci aiutano ad individuare come distinguere il marmo dal granito: marmo deriva dal greco antico màrmaros che significa ‘pietra splendente’ mentre il granito deriva dal latino granum, con chiaro riferimento a ‘grano’ come piccola entità.

Confronto tra marmo e granito: l’occhio dell’esperto

Uno degli elementi fondamentali per eseguire un debito confronto tra marmo e granito è il concetto di durezza. Tralasciando la definizione tecnica, la durezza può essere descritta come la difficoltà che pone il materiale al taglio, alla sua lavorazione, alla rottura e all’azione di agenti esterni.

Grazie alle sue caratteristiche fisiche, il marmo si presta molto bene alla creazione di opere d’arte ed elementi d’arredo.

Se facciamo un confronto tra marmo e granito in quest’ottica, il granito è sicuramente più resistente come dimostrano le sue applicazioni su pavimenti anche esterni, luoghi pubblici molto frequentati, piani di lavoro di bar e cucine. Il marmo, al contrario, è caratterizzato da una minor durezza che però consente a questo materiale di essere più versatile nelle diverse lavorazioni (spazzolatura, burattatura, anticatura, etc…) e proporsi come un partner insostituibile per i più diversi progetti di design, manufatti artistici e rivestimenti.

Importante da sapere è che se il marmo teme gli agenti esterni e le sostanze acide ma non presenta problemi rilevanti con le sostanze oleose, il granito invece è delicato per queste ultime, che vengono assorbite dai piccoli interstizi presenti nella sua struttura cristallina.

Pietre naturali alternative al marmo

Il marmo, grazie alla sua eleganza e bellezza, è da sempre considerato la scelta più fine e prestigiosa. In alcune realizzazioni, però, come i top per le cucine o i banchi bar, questa opzione diventa impraticabile a causa della delicatezza del materiale e dell’attenzione richiesta alla sua manutenzione.

Le alternative però ci sono, e il segreto sta nell’uscire dall’idea ‘tradizionale’ di pietra naturale e lasciarsi affascinare dall’immensa offerta che il settore mette a disposizione e che può unire la bellezza del design con le caratteristiche necessarie, garantendo risultati eleganti e originali.

Un’idea, ad esempio, per chi ricerca il candore e la lucentezza del marmo bianco, può essere l’utilizzo del granito che nella nostra collezione viene identificato come Taj Mahal. Grazie alla sua grana quasi impercettibile e alle sue delicate venature su toni di grigio, questo materiale ha una resa molto uniforme e brillante, veramente simile al marmo. Il suo essere un granito, però, lo rende robusto e resistente ai graffi, al calpestio e agli agenti esterni.

C’è da dire, inoltre, che anche all’interno della stessa categoria di pietra naturale troviamo materiali della stessa famiglia ma con caratteristiche molto diverse: il marmo Moena, ad esempio, è una splendida alternativa al marmo Statuario ed è tecnicamente più resistente e disponibile a prezzi più contenuti.

Negli ultimi anni, grande successo hanno avuto anche le quarziti naturali (o soft quarzite) che assomigliano ai marmi come texture ma che hanno caratteristiche tecniche molto simili al granito. Nella loro famiglia ci sono tantissime proposte, alcune anche molto particolari come quelle che richiamano su varie tonalità di marrone e beige la grafica della corteccia degli alberi (nella nostra collezione, Elegant Brown, e Sequoia Brown).

La scelta è veramente vasta e con una buona consulenza si possono ottenere dei risultati superbi, ideali come resa e requisiti, senza compromessi.

Il granito è più costoso del marmo?

Parlando in termini assoluti, alla domanda se il granito è più costoso del marmo la risposta è sicuramente no. Come in tutti i settori, però, le quotazioni variano a seconda di diversi parametri come la tipologia, lo spessore della lastra, la lavorazione e il tipo di applicazione.

In verità, per il marmo e il granito come per tutte le pietre naturali, il modo corretto di sviluppare un pensiero è quello di partire dal progetto e dalla resa che la pietra naturale deve avere al suo interno. Una volta considerato questo e l’utilizzo del materiale, si deve poi spaziare all’interno dell’infinita proposta di materiali oggi a disposizione e nella quale sicuramente c’è la risposta giusta in termini di design, utilizzo e costo. La domanda giusta da porsi, quindi, non è “Il granito è più costoso del marmo?” ma “Quale pietra naturale risponderà a tutte le mie esigenze?“.